La Formazione

Il Cammino, la Preghiera, la Vita comune, lo Studio, il Lavoro, lo Sport.

I Formatori assieme all'Equipe Pastorale del Seminario.

Il nostro Vescovo Mons. Nazzareno Marconi assieme all'Equipe Pastorale:
Eusebio e Giulietta Astiaso e Don Osvaldo Giacomelli.

Il Vescovo assieme ai Formatori e all'Equipe Pastorale del Seminario
ad una delle ultime Ordinazioni Presbiterali.

I pilastri della Formazione

La formazione nel seminario è basata su due pilastri: la Vita del Seminario ed il Cammino Neocatecumenale. Questo forma i seminaristi ad una piena maturità umana, intellettuale, spirituale e missionaria. Essi ricevono nel Seminario tutto ciò che serve per essere formati al presbiterato e al tempo stesso vengono inseriti in coppia in una comunità neocatecumenale. Lì vanno il mercoledì per la celebrazione della Parola ed il sabato per l’Eucaristia, imparando a crescere nella fede assieme ai loro fratelli e ad ascoltare la Parola di Dio permettendo che essa illumini la loro vita e la loro chiamata. Imparano così a conoscere comprendere ed amare la propria vocazione, illuminata dalla varietà dei carismi che compongono la comunità, in cui camminano insieme giovani e anziani, celibi e sposati, dotti e ignoranti. Vivere in una comunità di fratelli diversi tra loro aiuta i seminaristi ad entrare in relazione con ogni tipo di persona e li prepara al servizio ovunque il Signore li invii.

Anche dopo l’ordinazione il presbitero continua il suo percorso di fede nel Cammino Neocatecumenale sostenendo e nutrendo con il suo servizio la comunità. A sua volta viene incoraggiato e aiutato dai fratelli a vivere sempre meglio il vangelo, sentendosi parte di un corpo in cui viene educato a superare isolamenti e individualismi per crescere nell’amore verso Dio e verso il prossimo.

L’esperienza ha dimostrato che unire alla formazione presbiterale un itinerario d’iniziazione alla vita cristiana, qual è il Cammino Neocatecumenale, costituisce un grande aiuto per la maturazione psicologica, affettiva ed umana dei candidati (prima di essere presbiteri sono cristiani e nel cammino di fede apprendono la comunione, l’obbedienza, la preghiera, il senso della Croce, ecc…). 

Mons. Marconi assieme ad Esuebio e Giulietta Astiaso, Itineranti
del Cammino Neocatecumenale per Marche, Abruzzi e Malta.

Le lodi mattutine.

Una delle celebrazioni dell'Eucarestia in Seminario.

Scrutiamo insieme le scritture.

Un momento della Scrutatio in Seminario.

La Preghiera

Vegliate e pregate in ogni momento (Lc 21,36).

Accogliendo le parole Signore, la vita nel seminario tende a farsi che il cuore di ogni seminarista diventi una casa di preghiera (Mc. 11,17).

Le giornate in seminario sono scandite dalla preghiera assidua e quotidiana. La celebrazione della Liturgia delle Ore è fatta in comune alle Lodi e al Vespro. L’eucarestia celebrata con calma e con partecipazione, è il centro della giornata, in essa confluiscono le gioie e i dolori di ogni giorno e si riceve dal Signore il sostentamento quotidiano necessario. Ogni giovedì ci dedichiamo alla preghiera con la Sacra Scrittura (Reg. Vita. II,8). Dopo un’ora e mezza di scrutatio, in cui i seminaristi ricevono consolazione e incoraggiamento da Gesù Cristo per portare avanti la chiamata al presbiterato, mettiamo in comune quanto la Parola di Dio ha illuminato della nostra vita: è un momento prezioso di crescita e di grande comunione. È talmente importante la relazione con la Parola di Dio, che nel Seminario si trova un luogo intermente dedicato ad essa: il Santuario della Parola, con troni adatti a scrutare ed in cui la Parola ha un posto centrale. La domenica sera prendiamo vigore per iniziare la settimana pregando i vespri solenni con l’adorazione del Santissimo. In quell’occasione condividiamo le esperienze pastorali vissute durante la settimana appena trascorsa e raccontiamo le meraviglie del Signore che costantemente ci accompagna. I seminaristi vivono poi momenti di preghiera personale: le visite al santissimo in cappella, il rosario, la scrutatio personale, la lettura di libri spirituali, il sacramento della riconciliazione ed il confronto con il  Padre Spirituale.

La preghiera assidua aiuta ai seminaristi a crescere nell’amore a Gesù Cristo e nella disponibilità a fare la sua volontà. Imparano anche a pregare per tantissimi fratelli e sorelle che si affidano alle nostre preghiere, per i benefattori del seminario vivi e defunti. L’intimità con il Signore mantiene viva in essi la spinta e il desiderio di evangelizzare e lo zelo di portare l’annuncio del vangelo fino agli estremi confini della terra, ovunque Dio voglia.

La proclamazione della Parola di Dio in Seminario.

Il Refettorio del Seminario.

Guardate come è bello che i fratelli stiano insieme.

Prepariamo pranzo all'aperto nel giardino del Seminario.

E raduneranno i vostri fratelli da tutte le nazioni,
come dono per il Signore (Is 66,20).

La vita comune

Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri (Gv. 13,35).

I Seminari “Redemptoris Mater” sono stati suscitati da Dio in seno all’esperienza del Cammino Neocatecumenale, per preparare una nuova figura di presbitero: diocesano e missionario, in obbedienza al Concilio Vaticano II, al magistero degli ultimi Pontefici e alle necessità della Nuova Evangelizzazione. L’esperienza della vita comune è uno dei cardini di questa formazione, infatti nella Regola di Vita si legge: “il candidato dovrà essere educato a superare isolamenti, individualismi, capace di un grande amore a Dio e al prossimo” (Reg. Vita. II,7). In una società in cui si tende sempre più all’isolamento e all’individualismo, in cui non appare la comunione tra le persone ma le divisioni emergono con sempre più prepotenza, è necessario incarnare uno stile di vita in cui al centro ci siano l’amore e l’unità, segni che mostrano la natura nuova ricevuta dallo spirito di Cristo risorto. La Vergine Maria apparendo a Kiko Arguello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, nel 1959 disse di fare comunità cristiane che vivano in umiltà, semplicità e lode; l’altro è Cristo. In seminario aspiriamo a vivere la vita cristiana stando in comunione. Abbiamo seminaristi provenienti da tutto il mondo, con una diversa cultura, lingua, tradizione, ecc….il Signore ci dona, grazie al suo Spirito, di incarnare la parola di San Paolo: “Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Gal 3,28). L’esperienza del Cammino in cui ogni seminarista cresce nella fede e la condivide assieme ad altri fratelli e sorelle in una piccola comunità, ci aiuta ad uscire dall’individualismo e ad amare l’altro prendendo su di noi i peccati altrui e rispondendo con amore. I difetti e le mancanze non sono un ostacolo alla comunione, anzi, in Cristo essi diventano un luogo in cui si esprime l’amore che il Signore precedentemente ci ha donato. La comunione è un dono che viene dal cielo, e nel seminario viviamo ogni giorno il miracolo di stare insieme con amore, dell’unità nella diversità. I seminaristi vivono la comunione in ogni aspetto della vita: pregano insieme, mangiano agli stessi orari e tutti insieme, studiano e lavorano insieme, condividono la camera con un altro seminarista che fa loro da socio. Anche nel Cammino, nell’evangelizzazione e nei vari servizi nelle Parrocchie si va di due in due, sempre insieme, sempre con un socio che è un aiuto, un compagno ed un sostegno. La vita comune ci spinge costantemente ad uscire da noi stessi, ad evitare ogni forma di individualismo e di isolamento, ci porta a confrontarci con l’altro, a chiederci perdono, a crescere nell’umiltà e nell’attenzione al fratello che ci vive accanto. Riteniamo che tutto questo sia molto importante nella formazione di futuri presbiteri che saranno chiamati a vivere inseriti nelle comunità cristiane, aperti alle necessità dei fratelli e sorelle che Dio affida loro e al tempo stesso disponibili ad aprirsi e a lasciarsi aiutare nei momenti di difficoltà. 

Guardate come si amano! Esclamavano i pagani ammirati dalla comunione che si rendeva visibile nelle prime comunità cristiane, oggi il mondo ha bisogno di poter vedere ancora la bellezza dell’amore tra i fratelli, segno della vittoria di Cristo sulla morte, sul peccato e su ogni forma di individualismo e di egoismo che porta gli uomini a vivere nella solitudine.

Ingresso dell'Istituto Teologico Marchigiano - Sede di Fermo.

Mons. Rocco Pennacchio, Arcivescovo di Fermo,
inaugura l'Anno Accademico.

Pranzo con i Professori in Seminario.

Lo Studio - La Biblioteca

Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi (1Pt. 3,15).

I candidati all’ Ordine sacerdotale vengono formati con un serio impegno negli studi, che portano avanti presso l’Istituto Teologico Marchigiano, sede distaccata di Fermo, aggregato alla Università Lateranense. L’iter di studi dura in tutto sei anni ed è così suddiviso: un anno introduttivo e propedeutico, un biennio filosofico ed un triennio teologico. Oltre alle discipline necessarie ed indispensabili per essere preparati al ministero, i formatori nella figura del Prefetto agli studi, tendono a sottolineare ed a privilegiare quelle materie che risultano più utili al servizio della Nuova Evangelizzazione, tenendo presenti le caratteristiche dei Paesi dove i seminaristi potrebbero essere inviati, soprattutto l’Asia e la Cina (Statuto Art. 5 e 7; Reg. Vita III, 15 e 17).

Lo studio è vissuto con un profondo legame alla missione che il Signore vorrà affidare ad ognuno di noi: una preparazione intellettuale necessaria per poter servire al meglio la Chiesa ovunque Dio ci chiami. Anche in questo campo viviamo il tutto in comunione, cercando di aiutare coloro che riscontrano più difficoltà, studiando insieme e preparando individualmente e in piccoli gruppi le varie verifiche. La Biblioteca presente all’interno del Seminario e dedicata a Padre Matteo Ricci, in questo è un validissimo aiuto.

Inaugurazione dell'Anno Accademico ad Ancona,
insieme al nostro Vescovo Mons. Nazzareno Marconi.

LA BIBLIOTECA
All’interno del Seminario esiste una Biblioteca dedicata a Padre Matteo Ricci che conta più di 16000 volumi. Essa è essenzialmente composta da libri con discipline necessarie alla formazione dei seminaristi: filosofia, sacra scrittura ed esegesi, patristica, teologia dogmatica e teologia morale, storia della chiesa e storia universale, liturgia, teologia pastorale, agiografia, filosofia, psicologia, sociologia, geografia, letteratura italiana e straniera e arte. Grazie alle molte donazioni essa oggi accoglie enciclopedie e stampe in edizioni pregiate con incisioni in rame di notevole valore, edizioni rare  come  ad esempio la “Biblia Sacra  vulgatae edizioni Sixti V pont. max. iussu recognita et Clementis VIII auctoritate edita. Imaginibus Salvatoris Dalì exornata”, Vol.  I-V, Sumptibus ex typis Rizzoli, Mediolani MCMLXVII., opera di   notevole valore artistico costituita da 1499 copie uniche, di cui  la n. 616 con  certificato di autenticità è conservata da noi. La biblioteca è attualmente divisa in due sale principali disposte su due piani comunicanti, con scaffalatura aperta al pubblico e tavoli per un totale di 72 posti lettura. Il sistema di catalogazione e di ricerca dei libri è inserito nel Servizio Bibliotecario Nazionale in quanto la Biblioteca fa parte delle biblioteche del Polo Marche Sud. È possibile consultare il nostro catalogo al sito: Catalogo Biblioteche Marche Sud. Si fanno anche prestiti a personale esterno o scambi di volumi interbibliotecari.

La Biblioteca del Seminario.

Pulizia dei vetri in Seminario.

Cura del giardino esterno del Seminario.

Lavori del Chiostro in Seminario.

Il lavoro

Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro (Lc. 12,43)

La forza che ci spinge a servire viene da Gesù Cristo, il quale non venne per essere servito, ma per servire e dare la sua vita (Mc. 10,4). Nell’arco della giornata ci sono tempi e momenti che dedichiamo al lavoro, un aspetto importante e necessario della vita di ogni uomo. È formativo per un giovane lavorare anche facendo uso delle proprie mani, non solo intellettualmente, prendersi una responsabilità, portarla a termine, sperimentare il sudore e la fatica e al tempo stesso la soddisfazione e la gioia che si prova nel servire e nel realizzare qualcosa.

A questo scopo ad ogni seminarista è affidato ogni anno un servizio specifico all’interno del Seminario e al tempo stesso si richiedono ad ognuno servizi di varia necessità per la vita del seminario stesso:la cura del giardino esterno, i servizi in cucina, le pulizie, e diverse commissioni di vario genere. Diversi giovani che oggi giungono in seminario senza mai avere fatto l’esperienza del lavoro manuale, si rallegrano nel vedersi capaci di realizzare cose che non avrebbero mai immaginato, si rendono del valore della fatica, ed apprezzano il lavoro costante e quotidiano di tante persone che li hanno circondati nella loro vita mentre si facevano adulti (dai genitori fino ad altri conoscenti). Nel tempo di missione poi diversi dei nostri presbiteri hanno potuto mettere a frutto ed impiegare moltissime cose imparate negli anni della formazione, sia dal punto di vista intellettuale che pratico e materiale.

Il Signore non ci fa mai mancare la sua provvidenza.

Una partita di calcio in Seminario.

Una partita nel campetto di Pallacanestro del Seminario.

Lo Sport

Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile (1Cor. 9,25).

Almeno due volte a settimana ogni seminarista è invitato a fare attività fisica. Generalmente nel seminario privilegiamo gli sport di squadra e in particolare il calcio. Anche lo sport costituisce un momento per stare insieme, coltivare lo spirito di unione e di squadra, rispettare la mancanza di talento dell’altro, puntare a divertirsi pur mantenendo la voglia di vincere, esprimere e dare sfogo a varie tensioni che si possono accumulare nel tempo.

A questo scopo abbiamo realizzato un campo da calcio, uno da pallacanestro ed abbiamo attrezzato una palestra interna.

In questi anni abbiamo anche potuto approfittare dello sport per fare delle partite con altri seminari, invitare dei giovani a giocare, organizzare tornei ed in questo rinsaldare le amicizie approfittando sempre per evangelizzare.

La squadra del Seminario nella "Redemptoris Mater Cup" del 2018.

Una partita nel campetto di Pallacanestro del Seminario.